4 dicembre 2025 - 23:37
Source: ABNA24
Come il “Premio Nobel per la Pace” è diventato uno strumento di guerra di Washington in Venezuela?

Poco dopo che María Corina Machado, figure politica venezuelana dell’opposizione e personaggio vicino agli Stati Uniti e a Israele, ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace il 10 ottobre 2025, il governo Trump ha iniziato ad adottare, con maggiore audacia, azioni militari palesi e segrete contro il Venezuela.

Il sito Middle East Eye ha recentemente scritto che il governo di Nicolas Maduro, al potere in Venezuela dal 2013, ha sempre resistito ai progetti imperialisti degli Stati Uniti volti a dominare le vaste risorse naturali del Venezuela e, allo stesso tempo, ha condannato le politiche interventiste di Washington nonché I crimini di Israele a Gaza. Secondo Pars Today, al contrario, Machado, politicante vicina ai movimenti di estrema destra europei e sostenitrice incondizionata di Israele, ha dichiaratamente appoggiato l’attacco degli Stati Uniti e di Israele al proprio Paese e la conquista delle sue risorse.

La decisione del Comitato Nobel di assegnare il premio a un simile personaggio solleva seri dubbi e domande sulla credibilità di questo riconoscimento. Un premio che in passato è stato dato a figure come Henry Kissinger — accusato di crimini di guerra — ma che non fu mai assegnato a leader pacifisti come Mahatma Gandhi. Questa dinamica mostra che il Nobel da tempo si è trasformato in uno strumento al servizio dell’imperialismo e del militarismo occidentale.

Uno sguardo alla storia di questi premi lo conferma:

- Nel 1918, il Premio Nobel per la Chimica fu assegnato a Fritz Haber, inventore dei gas tossici.

-Nel 1926, il Premio Nobel per la Medicina fu dato a Johannes Fibiger per la scoperta di un tumore che in seguito si rivelò inesistente.

-Nel 1949, il Premio Nobel per la Medicina fu assegnato ad António Egas Moniz per l’invenzione della distruttiva tecnica della “lobotomia”.

-Nel 2008, il Premio Nobel per la Medicina fu conferito a un ricercatore le cui indagini erano state finanziate dalla casa farmaceutica AstraZeneca.

Questi esempi mostrano che il Nobel non rappresenta necessariamente un criterio di eccellenza scientifica o morale, ma è spesso uno strumento per consolidare il potere e gli interessi occidentali. Persino Jean Paul Sartre, celebre scrittore francese, quando ricevette il Premio Nobel per la Letteratura, lo rifiutò dicendo: «Prendete la vostra strada e andatevene.»

Le radici di questi premi risalgono al testamento di Alfred Nobel, che, per l’invenzione degli esplosivi, venne soprannominato “il mercante di morte”, e che successivamente cercò di lasciare un’eredità positiva attraverso l’istituzione dei premi. Ma oggi, questa eredità è divenuta più uno strumento di rappresentazione del potere occidentale che un simbolo di pace e progresso.

La realtà è che il mondo è immerso in una profonda crisi morale ed esistenziale. Il Premio Nobel non è la soluzione a questa crisi, ma uno dei suoi segni. Invece di premiare figure controverse, dovremmo piangere le vittime innocenti di Gaza, Sudan, Venezuela e di altre parti del mondo; vittime che sono il prodotto della crescente militarizzazione dell’Occidente.

Oggi il Nobel è sempre di meno un simbolo di umanità e sempre di più una copertura culturale e scientifica dell’Occidente per preservare lo status attuale e giustificare violenze senza fine.

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